La morte quando arriva non da mai la
possibilità di poterci abituare perchè tutto sembra sempre scontato
le situazioni le abitudini le persone e gli attimi che costruiamo
sembrano non poter crollare mai e ci sentiamo forti...
w la vita
proponi ascolta
Ne parliamo spesso trafugando dal
basso verso l'alto il medesimo pensiero ripetuto decine e decine di
volte tutti con la stessa intensione quella di trovare una risposta a
ciò che è accaduto...
preoccupati di ciò che fai adesso
propongo
Negli scritti ne bramiamo quasi il
delirio e ne abbiamo fame come se una parte della nostra anima ne
fosse consapevole e di essa in certi momenti quasi a toccarne gli
abiti ne vorremmo provare la dolcezza diabolica che molti scrittori
vengono ammaliati ma, qui si parla di scritti di pensieri di parole a
volte così penetranti da percorrere il dolore immenso,
indescrivibile, soggettivo imprevedibile che radicandosi dentro
nell'intimo può mutare un individuo tanto radicalmente quanto
spudoratamente, non c'è prova peggiore che affrontarla sia per chi
rimane che chi se ne va;
invece deduco che nella vita è
tutta un altra faccenda... quando le ore si infittiscono e i muri si
stringono nella solitudine è li che il nulla di tutte le cose
sopraffà il dolore dell'individuo i pensieri si aggrovigliano, si
mescolano alla rovescia iniziano a prendere forma e s'innalzano
polveri di colpe reali e non reali e i passi delle impronte si fanno
pesanti e non si sente più nulla solo quell'urlo soffocante che
rimane sospeso dentro di noi... ci vuole coraggio ad affrontare il
tutto ma non da soli dobbiamo gettare i rancori e farsi aiutare da
chi ci sta vicino parenti, amici aggrappandosi a quella speranza ;
hai figli che circonda quella forza individuale di sopravvivenza ma
espansiva e comunicativa ( costruttiva) precedentemente assopita dal
trambusto surreale e frettoloso ma intenso del viaggio che la morte
giunta ci impone di percorrere nella sofferenza della persona cara
che si perde..
"Comprendiamo tutto questo noi che
osserviamo bilaterale alla faccenda
e ne siamo quasi estranei di ciò
che accade a due genitori che perdono il figlio/a?"